“Voci in ascolto. Il Difensore Civico si racconta”: intervista all’Ombudsman d’Albania, Avv. Erinda Ballanca.

Date of article: 09/10/2025

Daily News of: 10/10/2025

Country:  Italy

Author: Italian National Coordination Body of Regional and Autonomous Provinces Ombudsmen

Article language: it

La difesa civica italiana prosegue il suo percorso di ascolto e valorizzazione delle esperienze dei difensori civici a carattere mondiale. Con il format “Voci in ascolto. Il Difensore Civico si racconta”, intendiamo offrire uno spazio di dialogo diretto per far conoscere meglio il lavoro quotidiano di chi tutela i diritti dei cittadini nelle diverse regioni italiane.

Protagonista di questa nuova intervista è l’Avv. Erinda Ballanca, Ombudsman dell’Albania.

1. Può presentarsi brevemente e spiegare il suo ruolo di Ombudsman?
Mi chiamo Erinda Ballanca e dal 2017 ricopro il ruolo di People’s Advocate della Repubblica di Albania. Prima di assumere questa carica, ho costruito una lunga carriera come avvocata e docente, specializzandomi in diritto costituzionale, diritti umani e diritto amministrativo. Sono membro dell’Ordine degli Avvocati di Tirana da oltre vent’anni e ho lavorato come esperta legale per diverse organizzazioni nazionali e internazionali su democrazia e stato di diritto.

Come People’s Advocate, guido un’istituzione costituzionale indipendente incaricata di proteggere e promuovere i diritti umani, le libertà fondamentali e la buona amministrazione. Gestiamo reclami individuali, indaghiamo su cattiva amministrazione, emettiamo raccomandazioni e monitoriamo i luoghi di privazione della libertà come Meccanismo Preventivo Nazionale dell’Albania. Svolgiamo inoltre attività di consulenza al Parlamento e al governo su leggi e politiche, garantendo l’allineamento agli standard europei e internazionali.

2. Cosa l’ha portata a ricoprire questa carica e cosa la motiva nel lavoro quotidiano?
Accettare questo mandato è stata una naturale prosecuzione della mia dedizione ai diritti umani e ai valori costituzionali. Essere People’s Advocate rappresenta per me non solo una sfida professionale, ma anche un dovere civico. La motivazione deriva dall’impatto diretto sulla vita delle persone: fermare sfratti illegittimi, garantire cure mediche ai detenuti, favorire l’accesso ai servizi pubblici per persone con disabilità, promuovere riforme istituzionali attraverso raccomandazioni sistemiche.

In Albania permangono sfide come uno stato di diritto fragile, una cultura di impunità nella pubblica amministrazione e bassa fiducia nelle istituzioni, evidenziate anche nei rapporti annuali del nostro ufficio e nei rapporti UE. Queste difficoltà rafforzano la mia convinzione che un Ombudsman indipendente non sia un lusso, ma una necessità.

3. Quali sono le principali problematiche che i cittadini portano al suo ufficio?
La maggior parte dei reclami riguarda:

  • Questioni di proprietà: diritti fondamentali spesso violati, con impatto sociale rilevante.
  • Silenzio e ritardi amministrativi: attese prolungate per permessi, pensioni o servizi sociali.
  • Diritti sociali ed economici: abitazione, sussidi per disabilità, accesso a sanità e istruzione, spesso legati a povertà e disuguaglianze.
  • Discriminazione: segnalazioni di trattamento iniquo da parte di gruppi vulnerabili come rom, egiziani, minoranze nazionali, persone LGBTI o donne in situazioni di violenza.

Questi casi evidenziano problemi sistemici di governance e responsabilità che il People’s Advocate è chiamato a monitorare e affrontare.

4. Come è percepito il ruolo dell’Ombudsman in Albania?
Il People’s Advocate è ampiamente riconosciuto come voce indipendente dei cittadini. Rapporti UE e Consiglio d’Europa indicano l’ufficio come una delle istituzioni più affidabili in Albania, anche in un contesto politico di bassa fiducia generale. Pur non sempre attuate dalle autorità, le nostre raccomandazioni hanno rafforzato la percezione dei cittadini come ultima linea di difesa.

A livello regionale, attraverso reti come ENNHRI e l’Associazione dei Mediatori del Mediterraneo, il nostro ufficio contribuisce attivamente a discussioni su stato di diritto, diritti umani e governance democratica.

5. Può condividere uno o due casi significativi che meglio rappresentano il suo lavoro?

  • Polizia e detenzione: analisi dei commissariati ha evidenziato sovraffollamento, scarse condizioni sanitarie e insufficiente assistenza medica per i detenuti. Abbiamo emesso raccomandazioni urgenti, successivamente confermate dal rapporto CPT 2023.
  • Crisi abitativa per famiglie vulnerabili: interventi su sfratti forzati di comunità rom ed egiziane hanno portato alcuni comuni a sviluppare piani abitativi e il governo ad adottare misure di edilizia sociale.

6. Quali iniziative o progetti ha promosso per rafforzare i diritti dei cittadini e la fiducia nelle istituzioni?
Tra le iniziative principali:

  • Dialogo formale con autorità statali, pubblicazioni di rapporti annuali e speciali.
  • Osservatorio sui femminicidi, in collaborazione con UN Women, per migliorare raccolta dati e politiche di prevenzione.
  • Relazioni speciali sulla digitalizzazione dei servizi pubblici, tutelando gruppi vulnerabili e dati personali.
  • Campagne di sensibilizzazione su accesso alle informazioni e non discriminazione.

Tutte queste azioni mirano a risolvere problemi individuali e a rafforzare la fiducia nelle istituzioni dimostrando responsabilità e trasparenza.

7. Quali competenze e valori sono più importanti per un Ombudsman oggi?
Indipendenza, imparzialità, coraggio, persistenza ed empatia, insieme a integrità, trasparenza e responsabilità. È fondamentale combinare competenze legali con capacità comunicative e di mediazione, promuovendo cambiamenti culturali nell’amministrazione.

8. Come collabora con altri Ombudsman a livello nazionale e internazionale?
La cooperazione è essenziale. Dialoghiamo con Ombudsman nei Balcani occidentali, scambiando metodologie su reclami, monitoraggio della detenzione e protezione delle minoranze. A livello internazionale, attraverso ENNHRI, IOI, AOM, AOMF e Consiglio d’Europa, contribuiamo a rapporti comparativi, dichiarazioni congiunte e attività di capacity building.

9. Che ruolo ha l’innovazione nell’attività dell’Ombudsman?
L’innovazione è indispensabile per restare rilevanti. Abbiamo digitalizzato il sistema di gestione dei reclami, usiamo analisi dei dati per identificare problemi ricorrenti e priorizzare indagini sistemiche, e potenziato la comunicazione tramite linguaggio semplice e social media. L’innovazione significa anche passare da gestione reattiva dei reclami a monitoraggio proattivo e interventi precoci.

10. Quale messaggio desidera condividere con colleghi e cittadini?
Ai colleghi: l’autonomia è privilegio e dovere; in periodi di regressione democratica è necessario essere difensori attivi dei diritti.
Ai cittadini: i vostri diritti sono reali e vanno fatti valere. Se incontrate ingiustizie, discriminazioni o silenzi amministrativi, contattateci. La fiducia dei cittadini è la nostra forza per costruire una società dove lo Stato di diritto non sia solo scritto, ma vissuto concretamente.

Marino Fardelli, ringraziando la collega per il contributo e le riflessioni molto importanti, ha cosi dichiarato – “in qualità di Presidente del Coordinamento Nazionale dei Difensori Civici delle Regioni e delle Province Autonome italiane, ritengo che occasioni come queste rafforzino il nostro impegno e la nostra visione comune: portare la tutela dei diritti sempre più vicina alle persone, con passione, competenza e spirito di servizio”. 

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