Trasporti: sanzione irregolare e scarsa trasparenza. Il difensore regionale interviene per l'annullamento.
Date of article: 28/07/2015
Daily News of: 29/07/2015
Country: Italy
- Lombardy
Author: Regional Ombudsman of Lombardy
Article language: it
“Una vicenda che sta diventando un incubo”.
Così si è espressa una signora che chiameremo Carla quando, ormai piuttosto spazientita, si è rivolta al Difensore regionale.
Tutto ha inizio un giorno di agosto dello scorso anno, quando la signora Carla recandosi al lavoro, invece di prendere il bus di Atm, per errore prende il pullman di un’altra compagnia per il quale il suo biglietto non è valido. Scendendo alla fermata successiva il controllore la ferma e le commina una sanzione che la signora paga in contanti al momento. Nasce una contestazione in quanto la signora sostiene di non avere ricevuto il resto mentre il controllore e il suo collega negano. Alla luce di questi fatti, la signora presenta un esposto scritto alla società concessionaria del servizio, che successivamente le comunica che provvederà ad effettuare una verifica dei fatti da lei segnalati. Tale verifica si concretizza in una generica comunicazione che smentisce la ricostruzione dei fatti oggetto del ricorso.
Nel mese di novembre, la signora Carla riceve però un sollecito di pagamento dalla medesima società di trasporti per una ulteriore sanzione amministrativa che le sarebbe stata comminata un sabato mattina del mese di settembre.
La signora scrive prontamente alla società comunicando che si è trattato sicuramente di un errore: il sabato non lavora, nell’orario in cui le sarebbe stata comminata la sanzione si trovava a decine di chilometri di distanza e poteva provarlo e, soprattutto, non aveva mai ricevuto nessun verbale.
Ne segue un nutrito carteggio, senza che peraltro la signora riesca a venire in possesso del verbale relativo alla sanzione, che culmina, nel mese di gennaio 2015, con una ennesima lettera di sollecito, questa volta da parte di una società di recupero crediti.
Sconsolata ed arrabbiata la signora Carla si rivolge al Difensore regionale: ha il forte sospetto che questa sanzione sia stata confezionata fraudolentemente utilizzando i dati che la Società di trasporti aveva acquisito al momento dell’elevazione della prima multa da lei pagata e contestata.
Il Difensore regionale non aveva nessun elemento per poter rivolgere una tale accusa al gestore del servizio; ha però potuto constatare quanto poco trasparente sia stato il comportamento della società di trasporto, sia in occasione della prima contravvenzione che della presunta seconda contravvenzione, per la quale non solo non viene fornito alcun verbale ma non vengono nemmeno fornite risposte alle confutazioni della richiedente.
Dopo diverse contestazioni da parte dell’ufficio circa la poca chiarezza delle procedure adottate e la vaghezza delle risposte fornite, finalmente la società ha accettato di prendere in considerazione le obiezioni formulate ed ha accolto l’invito del Difensore regionale ad incontrare la signora, che ha potuto produrre la documentazione comprovante la sua presenza in un luogo totalmente diverso da quello dove la sanzione sarebbe stata elevata ed ha così proceduto all’annullamento della sanzione stessa.