El Síndic respalda a los vecinos y aboga por un cambio de ubicación de un punto limpio de Les Rotes

Date of article: 20/07/2023

Daily News of: 24/07/2023

Country:  Spain - Valencia

Author:

Article language: es

El síndic de Greuges de la Comunitat Valenciana, Ángel Luna, ha recomendado al Ayuntamiento de Denia que estudie la posibilidad de modificar la localización (total o parcial) de los contenedores del punto limpio situado a las puertas de una urbanización de Les Rotes, para evitar las molestias acústicas, odoríficas e impacto visual denunciados por los vecinos.

El defensor valenciano también insta a la administración local a adoptar medidas para mantener en perfecto estado de uso y limpieza los contenedores, así como controlar los horarios de recogida de residuos para respetar los derechos de los vecinos afectados, entre ellos el derecho al descanso.

La intervención del Síndic en este asunto tiene su origen en la queja que presentó una representante vecinal ante esta institución. El escrito recogía las molestias que venían sufriendo los vecinos por los ruidos, malos olores e insalubridad ocasionados por el funcionamiento de un punto limpio que hace cuatro años ubicaron en la entrada de la Urbanización Los Molinos. Asimismo, denunciaban la inactividad del Ayuntamiento para promover el cambio de ubicación de los contenedores.

En su contestación al Síndic, el Ayuntamiento de Denia defendió la idoneidad de la ubicación y la discrecionalidad en la elección de la misma, rehusando a realizar cualquier cambio de sitio de los contenedores. Además, puntualizó que el consistorio no presta el servicio directamente, sino que lo realiza a través de la empresa URBASER SA, responsable de la recogida, del estado de conservación, limpieza y sustitución de los contenedores de residuos. Aunque esta última afirmación, advierte Luna «no exime de responsabilidad a la administración local, ya que la limpieza y recogida de residuos es una competencia mínima y obligatoria de los municipios».

Respecto a la discrecionalidad alegada por el Ayuntamiento para la ubicación de los contenedores, Luna indica que esa libertad de apreciación no es absoluta, sino que exige un proceso de razonamiento y hace suyo el pronunciamiento del Tribunal Supremo de que «nunca la discrecionalidad equivale a arbitrariedad».  Es decir, que es preciso tener en cuenta los principios de proporcionalidad y equidad a la hora de repartir las obligaciones y cargas que exige la protección del interés público o general.

El Ayuntamiento de Denia, dentro de la discrecionalidad a que hace referencia en su informe para la elección de un punto limpio de recogida de residuos, está habilitado para modificar la localización de los contenedores y evitar las molestias continuadas a los vecinos. En este caso, el Síndic considera que se dan las circunstancias para efectuar el cambio de ubicación del punto limpio y que se proceda a buscar otra localización, «la que se considere más apropiada de entre las posibilidades que se puedan tener, que no haga recaer de manera permanente en el mismo lugar y sobre los mismos vecinos, desde hace más de cuatro años, las consecuencias objeto de la presente queja».

En su resolución, Luna evoca el derecho de las personas a la salud, al descanso y al disfrute de una vivienda diga y un medio ambiente adecuado. Asimismo, recuerda la responsabilidad de las autoridades locales a la hora de inspeccionar y controlar las actividades generadoras de ruidos. Tal y como mantienen los tribunales de justicia: «No basta con que la Administración realice cualesquiera actividades de control, vigilancia o corrección, sino que tal actividad desplegada debe ser material y efectiva».

Por último, el Síndic recuerda al Ayuntamiento la obligación de responder a esta institución en el plazo máximo de un mes y de pronunciarse sobre la aceptación o no de las recomendaciones dictadas.

Consulta el contenido íntegro de nuestra resolución sobre este asunto.

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Intervista al difensore civico Marcello Pecorari: “Difendo i cittadini contro gli errori del pubblico”

Date of article: 20/07/2023

Daily News of: 24/07/2023

Country:  Italy

Author: Italian National Coordination of Regional and Autonomous Provinces Ombudsman Institutions

Article language: it

L’avvocato Marcello Pecorari ricopre la carica di difensore civico della Regione Umbria dal 2019, una figura di garanzia importante per la tutela dei diritti dei cittadini nei confronti delle pubbliche amministrazioni, come spiega in questa intervista

In che modo il difensore civico regionale  tutela i cittadini ? 

“Il nostro ordinamento giuridico attribuisce al difensore civico il compito di fornire al cittadino una tutela non giurisdizionale dei diritti e assicurare al contempo l’imparzialità ed il buon andamento della pubblica amministrazione.  Infatti, il difensore civico svolge il ruolo di garante dei cittadini nei confronti della pubblica amministrazione, così da assicurarne l’efficienza e la trasparenza, ma non assume la veste di una parte in causa, in contrapposizione  con la pubblica amministrazione. L’autonomia, l’indipendenza e l’autorevolezza della funzione del difensore civico consentono di orientare i suoi interventi verso il conseguimento di risultati concreti. Ovviamente l’acceso gratuito al servizio della difesa civica, rende questo incarico molto prossimo anche alle esigenze dei tanti cittadini che, per difficoltà oggettive di ordine economico e sociale, o per altre condizioni di debolezza determinate dalla salute o dall’età, non riescono ad esercitare in concreto i propri diritti o a far valere i propri interessi meritevoli di tutela”.

Quali sono le ragioni per cui rivolgersi al difensore civico ? 

Il difensore civico interviene su richiesta dei cittadini anche in forma associata che si ritengono lesi da fatti, comportamenti o omissioni della pubblica amministrazione.  Programmazione e organizzazione dei servizi sanitari e sociali,  promozione dello sviluppo economico locale, mobilità, ambiente, turismo sono alcune delle materie di competenza regionale soggette alla vigilanza del difensore civico.  La competenza del difensore civico può estendersi anche ai Comuni che abbiamo sottoscritto apposita convenzione con la Regione Umbria.

All’interno delle sue competenze, quali sono le questioni per cui i cittadini si rivolgono maggiormente a Lei ?  Molte sono le richieste di intervento in materia sanitaria : dalle liste di attesa per esami ed interventi, alle problematiche legate alla gestione ospedaliera o domiciliare degli anziani e dei malati in generale. Anche le questioni derivanti dall’accesso dei cittadini agli atti e documenti della pubblica amministrazione sono spesso oggetto della mia azione, specie in materia di accesso ambientale. Comunque, pure i cittadini che si rivolgono al mio ufficio per questioni relative alla pubblica amministrazione non rientranti nelle competenze del difensore civico, ricevono indicazioni e informazioni in merito agli uffici ai cui rivolgersi.

Quante sono i cittadini che in un anno si rivolgono al suo ufficio.

Non c’è un dato univoco, ma oscilla di anno in anno. In media, tra casi trattati in modo scritto e questioni risolte con spiegazioni informali o verbali, siamo circa a 300 problematiche all’anno. Certamente i cittadini dimostrano un gran desiderio di trasparenza e semplificazione dell’amministrazione pubblica, di cui non comprendono i meccanismi a volte farraginosi e spersonalizzanti, anche considerato che le richieste al difensore civico si innestano in un contesto normativo complesso se non addirittura multilivello (norme comunitarie, leggi nazionali, normative regionali).

Lei ha maturato  altre esperienze professionali nell’ambito della difesa civica ?

Sì, ho precedentemente svolto il ruolo di difensore civico nei comuni dell’Alto Tevere di Città di Castello e San Giustino e successivamente presso la Provincia di Perugia. Attualmente, oltre che difensore civico delle Regione Umbra, sono vice – presidente del Coordinamento nazionale dei difensori civici delle regioni e delle provincie autonome, organismo associativo unitario dei difensori civici italiani, che traccia le linee guida dell’azione civica, così da garantire uniformità di prassi e decisioni tra tutti i difensori civici della nostra nazione.

Cosa deve fare una persona  se ha bisogno del suo intervento ? 

Può prendere un appuntamento telefonico alla segreteria o inviare una mail. Spesso i cittadini ricorrono anche alle Pec. Le modalità di contatto indicate nel sito regionale del difensore civico sono le seguenti : telefono 075/576 3215 – mail difensorecivico@alumbria.it – pec difensorecivico@pec.alumbria.it

fonte: IL PROTAGONISTA (perugiatoday.it)

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Comunicato

Date of article: 19/07/2023

Daily News of: 24/07/2023

Country:  Italy - Molise

Author:

Article language: it

Si comunica che a seguito della sentenza TAR Molise n. 149/2023 la Garante dei diritti della persona, prof.ssa Paola Matteo, ha sospeso la propria attività istituzionale in via cautelativa, in attesa degli esiti del ricorso al Consiglio di Stato.

Per richieste di carattere urgente si prega di inviare una pec al protocollo generale della Regione Molise, al seguente indirizzo: regionemolise@cert.regione.molise.it

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Ombudsman's findings: themes and trends July 2023

Date of article: 19/07/2023

Daily News of: 24/07/2023

Country:  United Kingdom - Scotland

Author:

Article language: en

This month the Ombudsman’s findings highlight how good communication during the complaints process can help complainants understand the decisions being made and how things will be put right

This month we published decision reports from 17 complaints investigated by the Ombudsman. 10 of these were about the Health sector, six about Local Government, and one about Joint Health and Social Care. The outcome of these 17 complaints were:

  • Fully upheld: 8
  • Some upheld: 3
  • Not upheld: 6

Recommendations and feedback

We made 33 recommendations to public bodies. 18 of these were about steps public bodies could take to learn and improve from the complaint. A further 5 recommendations were about how complaints handling could be improved.

The common theme of these recommendations was to ensure that complaint responses"An icon of a person sitting at a desk attending an online meeting" contain all the information needed to explain decisions clearly and accurately to the person making a complaint. It was also highlighted the importance of including information about learning and improvement actions that will be taken. We’ve created useful resources for public bodies on these issues which are available on our website.

We also highlight a case where, following our investigation, we found that the public body had already apologised for failings identified and had taken action to make improvements through appropriate training. We have produced resources on meaningful apologies which can be found on our website.

All our published decision reports can be read in full on our website.

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Avis du Défenseur des droits au Sénat sur le projet de loi « pour le plein emploi »

Date of article: 18/07/2023

Daily News of: 24/07/2023

Country:  France

Author:

Article language: fr

Les 10 et 11 juillet, les sénateurs examinaient en séance publique le projet de loi dit « pour le plein emploi ».

Les objectifs annoncés de ce projet de loi sont d’améliorer le fonctionnement du marché du travail et de parvenir au plein emploi en réorganisant l’accompagnement des demandeurs d’emploi et des bénéficiaires du revenu de solidarité active (RSA).

Parmi les principales mesures figurent notamment :

  • La création d’un réseau « France Travail » regroupant Pôle emploi et les acteurs de l’insertion
  • L’inscription automatique des bénéficiaires du RSA et de leurs conjoints sur la liste des demandeurs d’emploi
  • Le conditionnement du versement du RSA à la formalisation d’un contrat d’engagements qui renforce les obligations à la charge des allocataires
  • De nouvelles modalités de sanction pour suspendre ou supprimer le RSA afin de « remobiliser les bénéficiaires ».

 

Le 6 juillet, avant examen en séance, la Défenseure des droits a adressé aux sénateurs un avis sur ce projet de loi pour alerter sur ses conséquences en particulier pour les allocataires du RSA et les demandeurs d’emploi.

LES CONSTATS

L’axe principal du projet de loi est la « remobilisation » des allocataires du RSA. Dans son avis, la Défenseure des droits relève que cette approche tend à laisser penser que ces derniers seraient les principaux responsables de leur éloignement du marché de l’emploi en raison d’un manque de motivation.  L’accent mis sur la conclusion d’un contrat d’engagements réciproques, avec les devoirs qui s’y attachent et viennent conditionner le versement du RSA, est de nature à renforcer le caractère stigmatisant de cette approche.

L’avis souligne cependant que l’accompagnement vers l’emploi des personnes qui en sont éloignées doit être un véritable droit au bénéfice de ces derniers, opposable à l’Etat, qui a l’obligation de tout mettre en œuvre pour faciliter leur insertion professionnelle.

Les dispositifs d’insertion professionnelle et les politiques publiques dans ce domaine jouent un rôle majeur et la réorganisation des acteurs des politiques de l’emploi prévue par le projet doit s’accompagner de moyens financiers à la hauteur des enjeux, notamment pour les personnes en situation de handicap.

LES ALERTES

L’avis de la Défenseure des droits pointe une discrimination à l’encontre des moins de 25 ans, tenus à l’écart du RSA. Si celui-ci devient exclusivement un dispositif d’accès à l’emploi, le maintien d’une condition d’âge pour en bénéficier est susceptible de constituer une mesure discriminatoire.

De plus, il met en garde les sénateurs contre certaines dispositions de nature à porter atteinte aux droits fondamentaux des personnes précaires.

L’alinéa 11 du Préambule de la Constitution de 1946 fonde un droit à l’aide sociale au profit des personnes qui ne disposent d’aucune sorte de ressources pour vivre.

Les dispositions du projet de loi ne doivent pas aboutir à priver de protection sociale les allocataires du RSA dont le retour à l’emploi n’est pas possible.

L’existence d’obligations à la charge des allocataires du RSA n’est pas contraire aux libertés fondamentales. En revanche, celles-ci ne sont justifiées que si elles sont proportionnées et contribuent à l’insertion professionnelle. La Défenseure des droits alerte ainsi les sénateurs sur le risque de dénaturation de ces obligations.

S’agissant des sanctions, il existe déjà une procédure de suspension ou de suppression du versement de l’allocation lorsque les allocataires renoncent à leur projet individualisé (article L. 262-37 du code de l’action sociale et des familles). Cependant, les nouvelles modalités envisagées dans le projet de loi ne soumettent plus la suspension du versement à l’avis préalable d’une équipe pluridisciplinaire qui limitait les risques d’erreur. De plus, les bénéficiaires du RSA sont les personnes qui auraient le plus de difficultés à faire valoir leurs droits en cas de suspension indue.

La Défenseure des droits suggère qu’aucune sanction ne puisse pouvoir être prononcée si les opérateurs des politiques de l’emploi et de l’insertion n’ont pas été en mesure de garantir aux bénéficiaires du RSA un accompagnement adapté.

Enfin, aucune mesure n’est prévue pour préserver un reste à vivre en cas de suspension de l’allocation.

 

La date de l’examen du projet de loi à l’Assemblée nationale n’est pas encore fixée.

Cette nouvelle étape du processus législatif devra éclaircir de nombreux points comme l’inscription automatique des conjoints sur la liste des demandeurs d’emploi dont l’objectif poursuivi et les conséquences attendues demeurent encore flous.

La Défenseure des droits restera vigilante quant aux risques mentionnés pour les droits fondamentaux des personnes précaires dans l’avis 23-05.

Les débats semblent déjà cristallisés sur le périmètre, le fonctionnement et le coût de la création du réseau France Travail. La Défenseure des droits attend quant à elle des détails sur les modalités des dispositifs d’accompagnement qui en découleront.

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