Lavori Consiglio: Relazione sull’attività 2023 del Centro di tutela contro le discriminazioni

Date of article: 05/06/2024

Daily News of: 07/06/2024

Country:  Italy - Autonomous Province of Bolzano

Author: Regional Ombudsman of the Autonomous Province of Bolzano

Article language: it

229 contatti, 165 consulenze, 49 segnalazioni di discriminazioni, in merito a riferito la responsabile del Centro Priska Garbin, che sottolinea: “C’è ancora molto da fare”

La responsabile del Centro di tutela contro le discriminazioni Priska Garbin presenta la relazione (Foto: Consiglio provinciale/Werth)

(Link foto e video in coda)

Sono 229 i contatti registrati nel 2023 dal Centro di tutela contro le discriminazioni, che in 165 occasioni ha fornito agli utenti consulenza e supporto giuridico su tematiche riguardanti la discriminazione e più in generale sulla parità di trattamento; 49 sono le persone hanno segnalato casi di discriminazione - a tutto questo si aggiungono consulenze telefoniche e a margine di eventi: è quanto ha riferito questa mattina al plenum Priska Garbin, responsabile del Centro, presentando in Consiglio provinciale la Relazione sull’attività 2023 dell’organismo di garanzia (allegata).

Il diritto irrinunciabile, indivisibile e inalienabile a una vita senza discriminazioni, si legge nella relazione, trova i propri fondamenti nella Costituzione italiana, in varie leggi statali e provinciali e nella normativa internazionale. È su questa base che, con legge provinciale n. 11/2020, è stato istituito il Centro di tutela contro le discriminazioni, che è diventato operativo due anni fa.

La consulenza e il supporto a persone vittime di discriminazione sono il fulcro dell’attività del Centro. Durante l’anno appena trascorso, ha riferito Garbin, le richieste più frequenti hanno riguardato l’ambito delle persone con disabilità e in particolare il tema delle barriere architettoniche, che rimane una questione prioritaria. Al secondo posto per numero di segnalazioni ci sono le questioni relative a razzismo e discriminazioni sulla base dell’appartenenza etnica. Mentre per questi ambiti le tutele giuridiche sono ben chiaramente definite dalla legislazione statale, e con riguardo alle disabilità anche dalla legislazione provinciale, per tutti gli altri tipi di discriminazione il nostro sistema giuridico presenta lacune normative. La parità di trattamento è tutelata in modo frammentario e ciò è anche dovuto al fatto che in Italia, a differenza della Germania, non esiste in proposito una legge organica cui il Centro antidiscriminazioni possa appellarsi nei suoi interventi. Ciò non solo complica il lavoro del Centro, ma è anche difficile da far capire agli utenti: come spiegare ad esempio a chi viene discriminato nell’accesso all’alloggio a causa della propria identità sessuale che non vi è alcuna tutela giuridica esplicita? Per questo, nella relazione Garbin esprime con forza la richiesta che sia varata una legge organica sulla parità di trattamento.

Mentre durante il primo anno di attività la maggior parte delle energie è stata assorbita dall’avviamento e dallo sviluppo della struttura, nel 2023 il Centro, che è affiancato da una Consulta formata dai/dalle rappresentanti delle diverse categorie soggette a discriminazione, ha promosso in maniera più approfondita al lavoro di prevenzione e sensibilizzazione, recandosi nelle scuole, organizzando un concorso fotografico sul tema degli “stereotipi”, un workshop presso la Città dei Ragazzi del VKE, un workshop di un’intera giornata per gli autisti e le autiste della SASA e partecipando a molti eventi.

“L’esperienza”, ha detto Garbin, “dimostra che sebbene tutti vivano ormai in una società variegata, come società ci si interroga poco su come favorire la convivenza in tutti i vari ambiti di vita. Spesso manca la consapevolezza delle dinamiche sociali e dei rapporti di forza connessi alla diversità, ma anche delle discriminazioni concrete che essa suscita: è proprio questa, però, la base per una società stabile e democratica in cui la coesione sociale e i diritti umani vengono rispettati e vissuti, affrontando positivamente le numerose e complesse sfide del futuro”. Pertanto, ha concluso la responsabile del Centro di tutela contro le discriminazioni, “c’è ancora tanto lavoro da fare”.

Di seguito, consiglieri e consigliere hanno posto delle domande, trattando questioni quali le difficoltà legate alla digitalizzazione del censimento dei gruppi linguistici e il diritto dei proprietari di locare il proprio immobile come si desidera (Süd-Tiroler Freiheit), l’atto di bruciare la bandiera LGBTQ+ agito da un consigliere provinciale (Partito Democratico), il Long Covid e la catalogazione psichiatrica di danni da vaccino (VITA), i diritti della terza età con la necessità di attivare un relativo Ombudsman e l’assistenza alle persone con disabilità nel superamento di barriere di accesso (SVP), la necessità di garantire al Centro più risorse e il fatto che si rinuncia a segnalare casi di bi- e transfobia e la necessità di aprire un canale di interazione tra Consiglio e Centro antidiscriminazioni (Gruppo verde), la necessità di superare la mediazione arrivando a effettive denunce, quando i diritti, quale quello alla mobilità, non vengono rispettati e l’odio in rete (Team K), le numerose barriere architettoniche presenti anche a Bolzano, per esempio sotto i portici e la non opportunità di trattare allo steso modo il bullismo verso chi porta il turbante sikh e il velo islamico, simbolo di sottomissione (Fratelli d’Italia), il fatto che il mese di giugno dedicato alla lotta alla omo-bi e transfobia sarebbe discriminatorio verso madri e padri cui viene dedicato solo un giorno l’anno (JWA Wirth Anderlan), l’eventuale incontro con le persone interessate in caso di segnalazioni da parte di altre persone, le cause dell’aumento del 100% delle segnalazioni relazive a discriminazioni per persone con disabilità e dell’aumento delle segnalazioni relative a discriminazioni per origine etnica (Freie Fraktion).

La responsabile Priska Garbin ha risposto evidenziando che nella prima lettera informativa sul censimento linguistico non era stato indicato che si sarebbe potuto procedere anche con modalità tradizionale; che sulla base del decreto legge 215/2003 non è legittimo fare discriminazioni riguardo alle persone cui affittare il proprio alloggio; in quanto alla bruciatura della bandiera arcobaleno, che la libertà di opinione è positiva ma non dev’essere un alibi per offendere o minacciare persone: questo limite è previsto anche dalla Costituzione che tutela la dignità delle persone; che alle persone con sindrome da debolezza cronica non è stato chiesto se sono vaccinate o no; che la discriminazione a causa dell’età è un problema effettivo e che se prima gli autisti aiutavano le persone disabili ad accedere ai mezzi, ora questo non avviene più, anche per problemi di responsabilità o esperienze negative - le altre persone del bus potrebbero aiutare; che le persone LGBTQ+ si sentono più insicure e minacciate e che la politica provinciale dovrebbe promuovere il rispetto e la tutela della relativa dignità, anche promuovendo leggi apposite; che una direttiva UE da poco emanata sostiene che i centri antidiscriminazione dovrebbero poter fare denuncia, ma questo non è ancora stato recepito dalla legge italiana; che le barriere architettoniche sono soprattutto nella testa delle persone, che non includono quelle con disabilità; che i copricapo legati alle usanze religiose vanno rispettati secondo la libertà di esercizio della propria religione prevista dalla Costituzione; che il Centro non è competente per quanto citato da JWA ma interviene in caso di discriminazioni; che l’aumento dei casi non va valutato in termini percentuali, ma comunque dopo una prima fase di avvio sono aumentate le persone che si rivolgono al Centro.

Link foto (Consiglio provinciale di Bolzano/Werth): https://www.flickr.com/photos/190091852@N05

LINK video (Consiglio provinciale di Bolzano/GNews)
https://we.tl/t-ckKq9d7ZaZ

Intv Priska Garbin IT (Audio e Video)
https://we.tl/t-Ht4lJc7RE0

NOTA: Nel rispetto delle disposizioni sulla par condicio in vigore in prossimità delle elezioni europee, i comunicati sui lavori del plenum vengono redatti in maniera essenziale e in forma impersonale. Le sedute saranno comunque trasmesse in diretta streaming con traduzione simultanea in italiano e in tedesco sulla pagina web www.consiglio-bz.org, e sul canale YouTube del Consiglio provinciale; aggiornamenti anche sui profili social del Consiglio (FacebookInstagram e X).

Read more

Avis sur le projet de loi relatif au développement de l'offre de logements abordables

Date of article: 04/06/2024

Daily News of: 07/06/2024

Country:  France

Author: National Ombudsman of France

Article language: fr

Le projet de loi relatif au développement de l’offre de logements abordables, a été présenté au Sénat le 6 mai 2024. Avant l’examen du texte en commission le 5 juin prochain, la Défenseure des droits rend un avis soulignant les risques d’atteintes aux droits que comporte ce texte.

En 2022, plus de 2,4 millions de ménages attendaient un logement social. Le projet de loi relatif au développement de l’offre de logements abordables ambitionne de répondre à la crise du logement, notamment dans le parc social, où la demande excède largement l'offre. 

Il propose trois types de mesures : 

  • renforcer le rôle des maires dans la politique de logement,
  • simplifier les procédures d’urbanisme pour faciliter la construction,
  • améliorer la mobilité dans le logement social.

L’avis n°24-06 de la Défenseure des droits met en évidence des risques d’atteintes aux droits fondamentaux et une fragilisation de l’offre de logement social au détriment des ménages les plus modestes.

La Défenseure des droits relève que la crise du logement touche les droits fondamentaux, comme le droit à des moyens convenables d’existence garanti par le préambule de la Constitution de 1946. Elle analyse notamment l’article 1er du projet qui pourrait réduire la production de logements sociaux en permettant aux communes de compter des logements intermédiaires pour atteindre une partie de leurs objectifs de logements sociaux. Cette mesure risque de désavantager les ménages les plus pauvres. Elle recommande donc le retrait de certaines dispositions du projet de loi qui fragiliseraient la protection de leurs droits, et propose de maintenir un accent sur la production de logements sociaux pour les plus démunis.

La fragilisation de l’offre de logement social pour les personnes précaires et une grande partie des classes moyennes

La loi relative à la solidarité et au renouvellement urbains (SRU) du 13 décembre 2000 imposait aux communes un quota de logements sociaux avec deux objectifs : favoriser la construction de logements sociaux et assurer la mixité sociale. Un objectif triennal de rattrapage assorti de sanctions financières était fixé aux communes déficitaires et le législateur avait prévu qu’en 2025, l’ensemble des communes devrait avoir atteint le taux de 20 % ou 25 % de logements sociaux.

L’article 1er du projet de loi permettrait aux communes dont le taux de logement sociaux est à moins de dix points du taux cible d’échapper aux sanctions en intégrant les constructions de logement locatif intermédiaire dans leurs objectifs de rattrapage. Pour la Défenseure des droits, cette mesure pourrait réduire significativement la production de logements sociaux et augmenter la concurrence pour les logements disponibles en désavantageant les ménages les plus vulnérables. Plus largement, cette réduction de l’offre de logements sociaux mettrait en difficulté 70% de la population française qui est éligible au logement social.

De plus, l’article 7 du projet de loi permettrait aux bailleurs sociaux d'augmenter la part de logements intermédiaires dans leur parc de 10 % à 20 %. Cette mesure pourrait encourager les bailleurs à privilégier les logements intermédiaires au détriment des logements sociaux, réduisant encore davantage l’offre pour les ménages aux revenus les plus faibles.

Enfin, l'article 8, qui autorise l'augmentation des loyers lors de la remise en location, pourrait aussi contribuer à une hausse globale des loyers dans le parc social, réduisant l'accessibilité pour les ménages modestes.

Une mise en concurrence des publics prioritaires

La saturation du parc social crée une concurrence entre différents publics prioritaires. 

Lors de la construction de logements sociaux, un certain nombre de logements sont réservés pour que le préfet puisse les attribuer à des demandeurs prioritaires. L’État peut ainsi apporter une réponse rapide à des publics en difficulté.

Le projet de loi propose de transférer ce contingent préfectoral aux maires et à Action Logement Services. Pour la Défenseure des droits, ces dispositions risquent d'entraîner une priorisation biaisée, excluant certains demandeurs pourtant prioritaires, comme ceux relevant du droit au logement opposable (DALO).

De même, l’attribution d’un droit de veto aux maires pour les premières demandes d’attribution d’un logement social (article 2) et l’extension du bail mobilité au logement social (article 10) risquent d'accroître la difficulté d'accès au logement pour les ménages les plus vulnérables.

Les recommandations de la Défenseure des droits

Face à ces risques, la Défenseure des droits recommande le retrait des articles 1 et 7 du projet de loi. Elle propose de maintenir la part maximale de logements intermédiaires pouvant être construits et gérés par des bailleurs sociaux à 10 % pour éviter une réduction de la production de logements sociaux. Elle recommande également de préciser que seuls les logements participant à la mission dévolue aux logements locatifs sociaux soient pris en compte dans la mise en œuvre de la loi SRU.
En outre, elle suggère de retirer l’article 8, qui permet l'augmentation des loyers lors de la remise en location des logements, afin de protéger les ménages les plus modestes contre une hausse potentielle des loyers.

La Défenseure des droits insiste sur l'importance de garantir un accès aux logements sociaux aux publics les plus précaires. Elle rappelle que la politique du logement doit respecter les droits et libertés fondamentaux, y compris en garantissant l’accès à un logement décent à tous.

Read more

(EP) Élections européennes 2024: infos de campagne

Date of article: 07/06/2024

Daily News of: 07/06/2024

Country:  EUROPE

Author: European Parliament

Article language: fr

7 juin 2024

 

L'Europe vote!

Les élections européennes ont officiellement commencé! Plusieurs pays donnent à leurs électeurs la possibilité de voter par anticipation - en Estonie, les électeurs peuvent voter en ligne depuis lundi 3. Jeudi 6, les Pays-Bas ont voté. Aujourd'hui, le 7 juin, les Irlandais et les Tchèques se rendent aux urnes, et le reste de l'Europe en fera de même ce week-end.
Au total, environ 360 millions d'Européens sont appelés aux urnes pour élire les 720 membres du prochain Parlement européen.
2 millions de jeunes, qui ont entre 16 et 17 ans pourront voter pour la première fois - l'âge de vote étant fixé à 16 ans en Belgique, en Allemagne, à Malte et en Autriche et à 17 ans en Grèce. Dans tous les autres pays, la majorité électorale est fixée à 18 ans.
Des informations sur la manière et le moment de voter sont disponibles sur le site web consacré aux élections.

Les estimations (de 20h15 à 20h30 CET) et les résultats provisoires (de 23h15 à 23h30 CET) des élections seront mis à jour en temps réel sur le site web consacré aux résultats des élections européennes.

Couvrir les élections européennes en direct

Les médias peuvent utiliser des images des élections qui se déroulent dans tous les États membres de l’UE à partir d’EbS ou du centre multimédia. Des images d’un bureau de vote néerlandais installé dans un moulin à vent sont disponibles en suivant ce lien. Par ailleurs, les citoyens de l'UE ont déjà voté sur l'île de Svartsö en Suède, ou sur un ferry à Kemiönsaari (Finlande). Les citoyens de l'UE de quatorze pays ont également eu la possibilité de voter par courrier, en Grèce, notamment. Des images des élections seront mises à disposition tout au long du week-end, ainsi que des contenus avec des candidats têtes de liste et des chefs de groupe en train de voter.

Journées d'élections et nuit électorale à Bruxelles

Le Parlement européen à Bruxelles a été complètement transformé pour accueillir plus de1 000 journalistes provenant de plus de 90 pays. L'hémicycle est transformé en une salle de presse géante. 700 espaces de travail sont prévus pour les journalistes, et 125 installations d’enregistrement "en position de stand-up" ont été installées, dont 66 à l’intérieur de l'hémicycle sur trois niveaux, avec plus de 420 m2 et 185 lignes pour la transmission.

Les informations pratiques pour les journalistes et un récapitulatif des journées d’élection et de la soirée électorale sont disponibles en suivant ce lien.

Bon à savoir

- Les médiateurs des pays de l’UE et les présidents des commissions nationales sur les pétitions ont publié une déclaration commune appelant tous les citoyens éligibles à aller voter, soulignant la nécessité d’un engagement civique fort pour renforcer les institutions démocratiques.

- Vous ne savez toujours pas pour qui voter? Quelques applications paneuropéennes ont été développées pour vous aider à faire votre choix, telles que Palumba, EU&I, VoteSwiper ou EuroMPmatch. Une variété d’applications spécifiques à chaque pays sont également disponibles dans plusieurs langues pour aider les citoyens à faire leur choix, comme Adeno ou le site internet Candidator.

Read more

Delegazione di deputati della Repubblica Ceca per discutere di questioni legislative e di tutela dei diritti civili.

Date of article: 03/06/2024

Daily News of: 07/06/2024

Country:  Italy

Author: Italian National Coordination of Regional and Autonomous Provinces Ombudsman Institutions

Article language: it

Il 18 giugno presso il Consiglio regionale del Lazio, Marino Fardelli Difensore Civico della Regione Lazio e Presidente del Coordinamento Nazionale dei Difensori Civici italiani,  accoglierà una delegazione di deputati della Repubblica Ceca, composta dall’On. Nina Nováková, Vicepresidente della Commissione per le petizioni, dall’On. Helena Válková, membro della Commissione per le petizioni, dall’On. Stanislav Berkovec, membro della Commissione per le petizioni, dall’On. Renáta Zajíčková, membro della Commissione per le petizioni, e dalla Dott.ssa Olga Jirků, Segretario della Commissione per le petizioni.

All’incontro parteciperà anche l’Ambasciatore della Repubblica Ceca in Italia S. E. Jan Kohout, insieme a Milan Touš, Consigliere d’Ambasciata, e verranno discusse una serie di tematiche legislative e di tutela dei diritti civili.

Saranno presenti anche Monica Sansoni Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Stefano Anastasia Garante delle persone detenute e la Presidente Maria Cristina Cafini del CORECOM.

L’incontro vuole sottolineare l’importanza del dialogo e della collaborazione internazionale per il miglioramento dei diritti civili e delle libertà fondamentali.

Read more

El Procurador del Común recibe al nuevo general jefe de la 12ª Zona de la Guardia Civil

Date of article: 11/06/2024

Daily News of: 11/06/2024

Country:  Spain - Castilla y León

Author: Regional Ombudsman of Castilla y León

Article language: es

Tomás Quintana ha recibido al nuevo general jefe del 12ª Zona de la Guardia Civil de Castilla y León, José Antonio Fernández de Luz de las Heras, que sustituye en el cargo a Luis Antonio del Castillo Ruano tras su ascenso a teniente general. Ambos han mantenido un encuentro en la sede del Procurador del Común donde se han comprometido a manterner la máxima colaboración entre las dos instituciones. 

Read more