Ombudsman participates in international conference in Tirana commemorating 25 years of Albania’s People’s Advocate

Date of article: 25/06/2025

Daily News of: 27/06/2025

Country:  Malta

Author: National Ombudsman of Malta

Article language: en

The Parliamentary Ombudsman of Malta, Judge Joseph Zammit McKeon, participated in the international conference “National and International Structures to Protect Human Rights: Good Practices and Lessons Learned” held in Tirana, Albania. The event marked the 25th anniversary of the establishment of the People’s Advocate (Ombudsman) of Albania and brought together high-level national and international speakers, human rights institutions, and representatives of regional and global organisations.

The conference was officially opened by Ms Erinda Ballanca, Ombudsman of Albania, who reflected on the institution’s 25-year journey in promoting human rights, advocating for the marginalised, and contributing to democratic accountability in Albania. She emphasised the importance of reaffirming democratic values and human rights at a time of geopolitical uncertainty. Other distinguished speakers included the Minister for Justice of Albania, Mr Ulsi Manja, and representatives of international bodies such as the EU, UN Women, OSCE, the Council of Europe, ENNHRI, and the EU Fundamental Rights Agency (FRA).

In a video message, European Ombudsman Teresa Anjinho described the EU Charter of Fundamental Rights as an inspiring document, while highlighting the gap between its words and their practical implementation. She urged all human rights actors to give the Charter real meaning by holding decision-makers accountable and working with confidence, innovation, and solidarity. FRA Director Sirpa Rautio underscored the role of FRA in supporting national and regional human rights institutions and its engagement with EU institutions to reinforce human rights protections. Beate Rudolf, representing ENNHRI, affirmed that realising human rights for all—including migrants, vulnerable groups, and societies under threat—defines the legitimacy of any state.

Judge Zammit McKeon addressed the opening session of the conference in his dual capacity as the Parliamentary Ombudsman of Malta and as the representative of the IOI European Regional Board. He also participated as Secretary General and Treasurer of the Association of Mediterranean Ombudsmen (AOM). In his speech, the Ombudsman expressed strong support for the continued evolution of the Albanian Ombudsman institution and congratulated Ms Ballanca on her leadership. He highlighted that Malta remains one of only two EU Member States without a National Human Rights Institution (NHRI) fully compliant with the UN Paris Principles. He outlined Malta’s efforts in recent years, including a formal proposal to extend the Ombudsman’s mandate to function also as an NHRI, and the drafting of a new Ombudsman Bill that was presented to the Government but has so far received no response.

Judge Zammit McKeon emphasised that good governance, transparency, and independent oversight are essential for the protection of human rights. He noted that human rights must not remain aspirational but must be implemented in practice and safeguarded in daily life. He praised recent global efforts to establish a network for National Human Rights Action Plans, while warning against governmental lip service to rights protections. The full speech by the Parliamentary Ombudsman is available here.

The second session of the conference focused on institutional experience, regional networks, and international cooperation, featuring contributions from former Albanian Ombudspersons, international organisations, and Mr Reinier van Zutphen, Regional President of Europe of the IOI, through a video message. The event reaffirmed the vital role Ombudsman institutions play in upholding democratic standards, protecting rights, and building resilient societies based on dignity and justice.

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Verso un’armonizzazione nazionale delle norme sulla Difesa Civica: il Coordinamento avvia un percorso condiviso.

Date of article: 25/06/2025

Daily News of: 27/06/2025

Country:  Italy

Author: Italian National Coordination Body of Regional and Autonomous Provinces Ombudsmen.

Article language: it

Durante la riunione del Coordinamento Nazionale dei Difensori Civici, svoltasi ad Alghero nei giorni 20 e 21 giugno 2025, è stato approvato l’avvio di un percorso strutturato di armonizzazione delle normative regionali che disciplinano il ruolo e le funzioni del Difensore Civico.

L’iniziativa nasce dall’esigenza di superare le attuali disomogeneità normative tra Regioni e Province autonome, rafforzando al contempo la riconoscibilità, l’efficacia e l’impatto istituzionale della Difesa Civica come strumento di garanzia e tutela per i cittadini su tutto il territorio nazionale.
L’obiettivo è promuovere una cornice di riferimento comune, pur nel rispetto delle autonomie legislative regionali, in grado di valorizzare la funzione di mediazione, ascolto e tutela dei diritti fondamentali affidata al Difensore Civico.

Il Coordinamento ha espresso l’intenzione di elaborare una proposta normativa condivisa entro la fine dell’anno, da sottoporre alle istituzioni competenti.

Tale orientamento si pone in continuità con le “Linee di indirizzo per il rafforzamento degli organi di garanzia delle Regioni e delle Province autonome”, approvate dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative il 26 settembre 2019, documento che già auspicava un percorso di sistematizzazione delle funzioni di garanzia, in un’ottica di trasparenza, efficienza e uniformità (https://www.parlamentiregionali.it/wp-content/uploads/2022/12/linee_indirizzo_organi_di_garanzia_26.09.19.pdf)

L’armonizzazione rappresenta quindi un passaggio essenziale per rendere la Difesa Civica più accessibile, visibile e operativa, anche in vista delle nuove sfide poste dalla trasformazione digitale, dal rafforzamento della partecipazione civica e dalla protezione dei diritti nelle comunità locali.

 

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Riunito ad Alghero il Coordinamento nazionale dei Difensori civici delle Regioni e delle Province autonome italiane.

Date of article: 23/06/2025

Daily News of: 27/06/2025

Country:  Italy

Author: Italian National Coordination Body of Regional and Autonomous Provinces Ombudsmen.

Article language: it

Si è svolta ad Alghero, nel pomeriggio di venerdì 20 giugno e nella mattinata di sabato 21 giugno 2025, la riunione del Coordinamento Nazionale dei Difensori Civici delle Regioni e delle Province Autonome italiane.

L’incontro, ospitato dal Difensore Civico della Regione Sardegna, Avv. Marco Enrico, ha rappresentato un momento di grande rilievo per rafforzare il dialogo e la cooperazione tra i diversi uffici regionali impegnati nella tutela dei diritti dei cittadini nei confronti della pubblica amministrazione.

Nel corso dei lavori, i membri del Coordinamento, insieme a funzionari dei rispettivi uffici, hanno affrontato un ordine del giorno ricco e articolato che ha incluso una riflessione sull’incontro tenutosi il 4 giugno a Roma con la Commissione nazionale per l’accesso, la trattazione ed esame delle problematiche territoriali emergenti e un confronto sulle principali criticità riscontrate a livello locale, l’aggiornamento sullo stato della redazione della Relazione annuale 2024 da parte del Comitato di redazione, la pianificazione del calendario delle prossime riunioni del Coordinamento, nonché questioni relative a procedure di armonizzazione dei vari uffici regionali riguardanti il tema dell’accesso agli atti e la mappatura dello stato dell’arte della difesa civica italiana.

Il Coordinamento ha inoltre avuto l’opportunità di incontrare il Sindaco di Alghero, Raimondo Cacciotto, il Vice Sindaco Francesco Marinaro e il Presidente del Consiglio Comunale, Beniamino Pirisi. L’accoglienza dell’Amministrazione Comunale è stata calorosa e istituzionalmente significativa, a testimonianza del ruolo della Difesa Civica come presidio di legalità, vicinanza ai cittadini e promotore di una pubblica amministrazione trasparente, accessibile e rispettosa dei diritti.

Significativo anche l’incontro avuto con il Magnifico Rettore dell’Università di Sassari il Prof. Gavino Mariotti.

Nella mattinata di sabato 21 giugno, presso la stessa sede della Fondazione Meta, si è tenuto l’evento pubblico dal titolo
“La Difesa Civica: tra l’accesso agli atti e i silenzi della pubblica amministrazione”, organizzato dal Difensore Civico della Regione Sardegna, alla presenza di autorevoli relatori.

L’incontro ha avuto inizio con la presentazione e gli obiettivi dell’evento a cura di Marco Enrico, Difensore Civico della Regione Sardegna. Sono intervenuti con i saluti istituzionali il Sindaco di Alghero, Dott. Raimondo Cacciotto, Dott. Marino Fardelli, Presidente del Coordinamento nazionale dei Difensori Civici italiani e Difensore Civico della Regione Lazio, Dott. Giuseppe Busia, Presidente dell’ANAC, e Avv. Gabriele Satta, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Sassari.

L’evento ha visto inoltre la partecipazione di due ospiti internazionali come Xavier Cañada Bonaetxea, Raonador del Ciutadà de Andorra e di Javier Hernández Garcia, già Lugarteniente del Justicia de Aragón (Spagna).

La tavola rotonda e il dibattito, moderati da Umberto Di Primio, Difensore Civico della Regione Abruzzo, hanno visto gli interventi di:

  • Francesco Cozzi, Difensore Civico della Regione Liguria, sul tema “Il ruolo del Difensore Civico nella promozione dei diritti civili e nella difesa contro i silenzi della pubblica amministrazione”;

  • Pietro Casu, Avvocato, con un contributo su “Trasparenza amministrativa ed accesso agli atti”;

  • Chiara Spano, Avvocato, che ha approfondito “Il silenzio inadempimento della P.A. ed il reato di omissione d’atti d’ufficio”.

Le conclusioni sono state affidate ad Arrigo De Pauli, Difensore Civico della Regione Friuli Venezia Giulia.

L’iniziativa ha offerto uno spazio prezioso di confronto tra istituzioni, esperti e cittadini, mettendo al centro i diritti di accesso, la trasparenza amministrativa e il contrasto all’inerzia della pubblica amministrazione.

«Sono particolarmente orgoglioso di aver ospitato questa importante riunione del Coordinamento Nazionale in Sardegna – ha commentato l’avv. Marco Enrico, Difensore Civico della Regione Sardegna – un momento di confronto prezioso per consolidare la collaborazione tra gli uffici di difesa civica di tutto il Paese. In un momento storico in cui i cittadini chiedono sempre più trasparenza e efficacia dall’amministrazione pubblica, il ruolo del Difensore Civico si conferma essenziale come garante dei diritti, promotore di accesso e contrasto ai silenzi burocratici. Continueremo a lavorare con determinazione per rafforzare questa funzione fondamentale, sempre più vicina alle esigenze delle comunità locali e all’innovazione delle procedure amministrative.»

Il Coordinamento Nazionale rinnova il proprio impegno a valorizzare e rafforzare la rete dei Difensori Civici, riaffermando l’importanza di un’azione condivisa, autorevole e autonoma a tutela dei diritti fondamentali e del buon andamento dell’amministrazione pubblica.

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Enquête sur l’accès aux droits sur les relations entre police et population : que retenir ?

Date of article: 24/06/2025

Daily News of: 27/06/2025

Country:  France

Author: National Ombudsman of France

Article language: fr

L'enquête sur l'accès aux droits est une série d'études menées par le Défenseur des droits pour identifier et mesurer les atteintes aux droits dans ses domaines d'intervention. Après une première édition en 2016, le Défenseur des droits renouvelle l'enquête en 2024 pour observer les évolutions.
Elle se compose de 5 volets. Le premier, publié le 23 juin 2025, est consacré aux forces de sécurité et permet de mieux comprendre les interactions entre la police et la population.

Contrôles d’identité, dépôts de plainte et confiance : quel état des lieux ?

L'enquête menée par le Défenseur des droits analyse les relations entre les forces de sécurité et la population en interrogeant deux moments d'interaction, les contrôles d'identité et les dépôts de plaintes et de mains courantes, et questionne la confiance accordée aux forces de sécurité.

Les enseignements

Ce que montre l’enquête :

  • L'image des forces de l'ordre est très liée à la qualité des interactions avec les agents. Lorsque l'échange se passe mal, c'est la confiance dans la police ou la gendarmerie et plus largement dans l'ensemble des institutions qui s'en trouve dégradée. Au final, c'est le sentiment d'appartenance à la collectivité qui est altéré.
  • La proportion de personnes ayant fait l’objet d’un contrôle d’identité a connu une forte augmentation entre 2016 et 2024. En 2016, 16 % des personnes interrogées déclaraient avoir été contrôlées au moins une fois sur les 5 dernières années. En 2024 elles sont 26%.
  • Certains groupes sociaux restent surexposés au risque d’être contrôlés et d’être confrontés à des comportements non professionnels. Il s’agit notamment des jeunes perçus comme noirs, arabes ou maghrébins ou des personnes se déclarant non-hétérosexuelles.
  • Pour la première fois, le Défenseur des droits s’interroge sur l’expérience lors des dépôts de plainte et de main courante. En ressort des pratiques contraires à la déontologie des forces de l’ordre. Ainsi, certains facteurs augmentent le risque d’être confronté à un refus de dépôt de plainte ou de main courante ou des comportements non professionnels : le port de signe religieux, le handicap et le fait d’être au chômage.

Les chiffres à retenir

Illustration

L'enquête sur l'accès aux droits, une méthodologie solide pour un éclairage nécessaire

Au total, 5 030 personnes ont été interrogées par téléphone. La durée moyenne des entretiens était de 37 minutes.

L’enquête a été menée par l’institut de sondage Ipsos entre le 10 octobre 2024 et le 11 janvier 2025.

Le questionnaire

Le questionnaire de l’enquête collecte des informations habituelles sur le profil social et démographique des personnes (âge, sexe, niveau de diplôme, lieu de résidence, etc.) mais aussi des informations relatives à d’autres caractéristiques telles que l’origine (appréhendée par le pays de naissance, la nationalité des parents et l’origine perçue), la religion (auto-déclarée et perçue), l’orientation sexuelle, la situation de santé ou de handicap, afin de mieux caractériser les difficultés ou discriminations auxquelles sont confrontés certains groupes sociaux. Cette spécificité de l’enquête lui permet, dans une perspective intersectionnelle, d’articuler les différentes dimensions productrices de discriminations et d’inégalités. 

Afin de tester le questionnaire, la formulation et la compréhension des questions, leur enchaînement et la durée de passation, une enquête pilote a été préalablement réalisée en septembre 2024 auprès de 50 personnes

Les répondants

L’échantillon a été constitué de manière aléatoire pour pouvoir établir des estimateurs représentatifs de la population âgée de 18 à 79 ans résidant en France métropolitaine.

La sélection des individus a été réalisée à partir d’un sondage aléatoire à deux degrés, reposant sur : (1) la constitution d’une base de numéros de téléphones filaires et mobiles, correspondant à la population des ménages en France métropolitaine puis (2) le tirage au sort au sein des ménages, selon la méthode Kish, de la personne à interroger.

Les recommandations du Défenseur des droits 

Au regard des résultats de l’enquête de 2024, le Défenseur des droits émet des recommandations pour améliorer les relations entre les forces de sécurité et la population et le respect des règles de déontologie de la sécurité.

Sur les contrôles d’identité 

  • Mettre en place un dispositif d’évaluation de la pratique des contrôles d’identité, de leur efficacité et de leur impact sur les relations avec la population et veiller à une publicité périodique des résultats obtenus.
  • Modifier le cadre légal des contrôles d’identité, en précisant à l’article 78-2 du code de procédure pénale que
    • les contrôles d’identité ne doivent pas être fondés sur les critères de discrimination prévus par la loi ;
    • quel que soit le cadre juridique du contrôle effectué, le motif du choix de la personne contrôlée doit être objectivé et énoncé à la personne contrôlée, dans la mesure du possible.
  • Encadrer la pratique des contrôles d’identité :
    • en formalisant une doctrine d’emploi relative aux conditions du recours aux contrôles d’identité et au déroulé du contrôle (notamment concernant le recours aux actes connexes, tels que les palpations de sécurité et les inspections visuelles) ;
    • en réaffirmant le rôle et les obligations de l’autorité hiérarchique directe dans l’encadrement des opérations et des pratiques professionnelles.
    • en renforçant l’encadrement de proximité et en organisant périodiquement des séances de retour d’expérience, en s’appuyant notamment sur les enregistrements issus des caméras-piétons.
  • Renforcer les modules dédiés aux contrôles d’identité dans les formations initiales et continues des forces de l’ordre, en veillant à ce qu’ils soient effectivement suivis.
    • intégrer dans ces modules l’interdiction des comportements discriminatoires et les moyens d’améliorer les relations des agents de la force publique avec la population.
    • impliquer la hiérarchie pour qu’elle soit partie prenante d’un réel changement de culture dans l’institution ;
    • évaluer l’efficacité de ces modules de formation sur la conformité des pratiques professionnelles.
  • Assurer la traçabilité des contrôles d’identité par tous moyens, lesquels pourraient être définis à la suite d’expérimentations, afin de garantir aux personnes contrôlées la possibilité d’exercer utilement un recours, notamment en cas d’allégation de discrimination.
  • Garantir l’effectivité du contrôle du parquet sur les opérations de contrôles d’identité, en police judiciaire comme en police administrative, tel que préconisé par le ministère de la justice dans la dépêche du 6 mars 2017 (CRIM-PJ N° 05-28-H8) ; particulièrement concernant les contrôles d’identité réalisés sur réquisitions judiciaires :
    • au moment de la délivrance des réquisitions, pour vérifier la légalité et l’opportunité des opérations sollicitées ;
    • après la réalisation des opérations à partir du rapport devant être remis par le chef du service de police ou de l’unité de gendarmerie ayant procédé aux contrôles, lequel doit comporter « des précisions relatives au cadre juridique et aux modalités des contrôles, des informations statistiques et tout élément permettant à l’autorité judiciaire de s’assurer du caractère non discriminatoire de ces contrôles, à travers notamment la  présentation des critères ayant présidé au choix des personnes à contrôler ».
  • Garantir l’effectivité des enquêtes et des réponses aux comportements discriminatoires
    • Garantir l’effectivité de l’enquête dès lors que les autorités compétentes, administratives et/ou judiciaires, sont saisies d’une plainte pour contrôle d’identité discriminatoire. Cela implique une indépendance de l’autorité enquêtrice ainsi qu’une célérité dans le recueil des preuves disponibles (identification des agents mis en cause, enregistrements vidéos des caméras-piétons, des caméras de surveillance, consultations des fichiers, rapports, témoignages…) pour vérifier l’allégation de discrimination ;
    • Réaffirmer le rôle de l’autorité hiérarchique dans la détection des signes laissant suspecter un risque de discrimination et leur devoir de remontrance à cet égard, ainsi que leur devoir de traiter sans tarder les discriminations établies par des réponses adaptées.
    • Renforcer le contrôle interne exercé par les inspections générales par un suivi détaillé du traitement des signalements relatifs aux contrôles d’identité afin de leur permettre une appréciation globale du respect de la déontologie des contrôles d’identité par les forces de l’ordre ;
    • Garantir l’effectivité du contrôle externe exercé par le Défenseur des droits :
      • En lui octroyant les moyens nécessaires ;
      • En lui garantissant l’accès à l’ensemble des éléments nécessaires à l’exécution de sa mission ;
      • En portant toute l’attention nécessaire à ses saisines de l’autorité investie du pouvoir d’engager les poursuites disciplinaires, en répondant à celles-ci, et en motivant les éventuelles décisions subséquentes de ne pas engager de poursuite disciplinaire.

Sur l’accueil en police ou gendarmerie

Garantir un accès équitable et de qualité au service public policier, notamment par :

  • Le renforcement de la formation initiale et continue des agents à l’accueil et à la prise en charge des publics, notamment les plus vulnérables, et la valorisation de cette mission d’accueil par l’institution ;
  • La mise en place des moyens matériels et humains nécessaires à la garantie d’un accès effectif et sans discrimination au service public de la police ;
  • Le développement de dispositifs d'évaluation et de suivi pour garantir une qualité d'accueil homogène sur l'ensemble du territoire. 

Le Défenseur des droits rappelle que l’accès de tous au service public de la police et de la gendarmerie est un enjeu fondamental d’égalité et de respect des droits fondamentaux.

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Ángel Gabilondo se reúne con el embajador de Suiza en España

Date of article: 26/06/2025

Daily News of: 27/06/2025

Country:  Spain

Author: National Ombudsman of Spain

Article language: es

El Defensor del Pueblo, Ángel Gabilondo, se ha reunido este jueves en la sede de la institución con el embajador de Suiza en España, Hanspeter Mock.

Ambos han abordado asuntos relativos a la defensa de los derechos y libertades ciudadanas y han conversado sobre la labor del Defensor del Pueblo y sobre la actualidad nacional e internacional. El embajador Mock dejará próximamente la Embajada en España para incorporarse a un nuevo destino diplomático.

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