Non spetta al cittadino acquisire dati tra due PA

Date of article: 29/04/2015

Daily News of: 30/04/2015

Country:  Italy - Emilia-Romagna

Author: Regional Ombudsman of Emilia-Romagna

Article language: it

Per beneficiare di una retta agevolata per l’asilo nido del figlio, una signora di Sant’Agostino, in provincia di Ferrara, avrebbe dovuto, secondo l’amministrazione locale, reperire anche l’Isee del padre naturale del bambino, che però attualmente risiede in un altro Comune e con cui la donna non è coniugata.

Diversa è l'interpretazione della norma fornita dal Difensore civico regionale, Gianluca Gardini, a cui la cittadina ferrarese si è rivolta. Secondo Gardini, che ha chiesto il parere anche del Garante dei contribuenti dell’Emilia-Romagna, Francesco Pintor, “i redditi possono essere ricavati dai Comuni attraverso l’accesso all’anagrafe tributaria”; questo, in base alla norma del Testo unico sulla documentazione amministrativa che impone alle amministrazioni pubbliche di acquisire d'ufficio tutti i dati e i documenti già possesso di altri enti pubblici.

L’amministrazione ha accolto la tesi sostenuta da Gardini e Pintor, acconsentendo di esonerare la signora dall’obbligo di reperire l’Isee del padre naturale del figlio e di “procedere a rideterminare la retta dovuta non appena acquisiti i dati reddituali di entrambi i genitori”. Come sottolinea Gardini, è stata l'“azione sinergica” delle due figure di garanzia dei cittadini a garantire un “esito positivo” della pratica, evitando l’adempimento alla signora, perché dipendente dalla volontà altrui.

Ristabilita la corretta procedura, non è cambiata però la sostanza della vicenda: secondo il Comune di Sant’Agostino, infatti, “pur avendo ottemperato alla prescrizione formulata dal Difensore civico si giunge a una sostanziale conferma dell’importo mensile della retta di frequenza”. Come aveva già segnalato il Garante dei contribuenti, secondo un decreto in materia del Presidente del Consiglio dei ministri datato 2013, “ai fini del calcolo dell’Isee per le sole prestazioni sociali agevolate rivolte a minorenni, il genitore non convivente nel nucleo familiare, non coniugato con l’altro genitore, che abbia riconosciuto il figlio, fa parte del nucleo familiare del figlio”.

 

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Per il Difensore civico regionale Franchini visita ad Auschwitz

Date of article: 29/04/2015

Daily News of: 30/04/2015

Country:  Italy - Tuscany

Author: Regional Ombudsman of Tuscany

Article language: it

Visita ai campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau, nell’anno in cui ricorre il 70° anniversario della Liberazione. Il difensore civico della Toscana, Lucia Franchini, alla guida di una delegazione di Difensori civici delle regioni italiane (Piemonte, Basilicata, Province Autonome di Trento e Bolzano) si è recata sui luoghi simbolo dello sterminio nazifascista in Polonia. Si è trattato della tappa conclusiva, fortemente sentita, di una tre giorni che ha visto la partecipazione al X Seminario dei Difensori civici europei con il Mediatore europeo, “La difesa civica contro la discriminazione”.
 
Il difensore civico della Toscana ha tenuto ieri una relazione a Varsavia, in occasione dell’incontro del Consiglio direttivo della sezione europea dell’IOI (International Ombudsman Institute – Istituto Internazionale dell’Ombudsman), che raccoglie i Difensori civici di tutti i paesi del mondo.
 
Il Difensore civico della Toscana, che a livello nazionale ricopre la carica di presidente del Coordinamento dei Difensori civici Regionali, ha illustrato le criticità che l’Italia presenta per quanto attiene la difesa civica. L’Italia è l’unico paese dell’Unione europea privo di una legge nazionale sul Difensore civico e caratterizzato da una varietà di discipline dell’istituto a livello regionale, con una assenza in alcune regioni. Tuttavia in questo quadro ci sono anche delle interessanti potenzialità in quanto il sistema di difesa civica è nato dal basso, prima con le Regioni e poi con gli enti locali, con la battuta d’arresto determinata dall’abolizione del Difensore civico locale nel 2010.
 
L’intervento ha infine illustrato le prospettive che l’azione del Coordinamento dei Difensori civici regionali e delle Province autonome apre a livello nazionale, soprattutto a seguito delle recenti innovazioni che la presidenza ha introdotto con la creazione di un ufficio virtuale, grazie ad un sistema di gestione delle pratiche che possono essere seguite da remoto dai vari uffici regionali, e con il primo rapporto al Parlamento.Visita ai campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau, nell’anno in cui ricorre il 70° anniversario della Liberazione. Il difensore civico della Toscana, Lucia Franchini, alla guida di una delegazione di Difensori civici delle regioni italiane (Piemonte, Basilicata, Province Autonome di Trento e Bolzano) si è recata sui luoghi simbolo dello sterminio nazifascista in Polonia. Si è trattato della tappa conclusiva, fortemente sentita, di una tre giorni che ha visto la partecipazione al X Seminario dei Difensori civici europei con il Mediatore europeo, “La difesa civica contro la discriminazione”.
 
Il difensore civico della Toscana ha tenuto ieri una relazione a Varsavia, in occasione dell’incontro del Consiglio direttivo della sezione europea dell’IOI (International Ombudsman Institute – Istituto Internazionale dell’Ombudsman), che raccoglie i Difensori civici di tutti i paesi del mondo.
 
Il Difensore civico della Toscana, che a livello nazionale ricopre la carica di presidente del Coordinamento dei Difensori civici Regionali, ha illustrato le criticità che l’Italia presenta per quanto attiene la difesa civica. L’Italia è l’unico paese dell’Unione europea privo di una legge nazionale sul Difensore civico e caratterizzato da una varietà di discipline dell’istituto a livello regionale, con una assenza in alcune regioni. Tuttavia in questo quadro ci sono anche delle interessanti potenzialità in quanto il sistema di difesa civica è nato dal basso, prima con le Regioni e poi con gli enti locali, con la battuta d’arresto determinata dall’abolizione del Difensore civico locale nel 2010.
 
L’intervento ha infine illustrato le prospettive che l’azione del Coordinamento dei Difensori civici regionali e delle Province autonome apre a livello nazionale, soprattutto a seguito delle recenti innovazioni che la presidenza ha introdotto con la creazione di un ufficio virtuale, grazie ad un sistema di gestione delle pratiche che possono essere seguite da remoto dai vari uffici regionali, e con il primo rapporto al Parlamento.
Visita ai campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau, nell’anno in cui ricorre il 70° anniversario della Liberazione. Il difensore civico della Toscana, Lucia Franchini, alla guida di una delegazione di Difensori civici delle regioni italiane (Piemonte, Basilicata, Province Autonome di Trento e Bolzano) si è recata sui luoghi simbolo dello sterminio nazifascista in Polonia. Si è trattato della tappa conclusiva, fortemente sentita, di una tre giorni che ha visto la partecipazione al X Seminario dei Difensori civici europei con il Mediatore europeo, “La difesa civica contro la discriminazione”.
 
Il difensore civico della Toscana ha tenuto ieri una relazione a Varsavia, in occasione dell’incontro del Consiglio direttivo della sezione europea dell’IOI (International Ombudsman Institute – Istituto Internazionale dell’Ombudsman), che raccoglie i Difensori civici di tutti i paesi del mondo.
 
Il Difensore civico della Toscana, che a livello nazionale ricopre la carica di presidente del Coordinamento dei Difensori civici Regionali, ha illustrato le criticità che l’Italia presenta per quanto attiene la difesa civica. L’Italia è l’unico paese dell’Unione europea privo di una legge nazionale sul Difensore civico e caratterizzato da una varietà di discipline dell’istituto a livello regionale, con una assenza in alcune regioni. Tuttavia in questo quadro ci sono anche delle interessanti potenzialità in quanto il sistema di difesa civica è nato dal basso, prima con le Regioni e poi con gli enti locali, con la battuta d’arresto determinata dall’abolizione del Difensore civico locale nel 2010.
 
L’intervento ha infine illustrato le prospettive che l’azione del Coordinamento dei Difensori civici regionali e delle Province autonome apre a livello nazionale, soprattutto a seguito delle recenti innovazioni che la presidenza ha introdotto con la creazione di un ufficio virtuale, grazie ad un sistema di gestione delle pratiche che possono essere seguite da remoto dai vari uffici regionali, e con il primo rapporto al Parlamento.
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The Catalan Ombudsman addresses the European bodies to fight against the failure in guaranteeing the rights of the LGBTI community

Date of article: 30/04/2015

Daily News of: 30/04/2015

Country:  Spain - Catalonia

Author: Regional Ombudsman of Catalonia

Article language: es

The institution calls for an intervention of the European Parliament, the European Ombudsman and the Human Rights Commissioner of the Council of Europe

Rafael Ribó has been assigned by the Parliament of Catalonia to ensure that the rights of the LGBTI community are respected and to fight against homophobia

He also asks the Catalan Government information about the current protocols to donate blood, the permanent or temporary exclusion criteria and incidents arising from these criteria

(c) Banc de sang

Following the recent ruling of the Court of Justice of the European Union, which gives green light to member states to ban homosexuals from giving blood simply because of their sexual orientation, the Ombudsman opened an ex-officio action.

Rafael Ribó considers that the ruling implies a failure in guaranteeing the rights of the LGBTI community, it can also lead to discrimination because of sexual orientation and it may not respect the principle of proportionality, as stated in the ruling.

For this reason, the Catalan Ombudsman has addressed the President of the European Parliament, Mr. Martin Schultz; the European Commissioner for Human Rights of the Council of Europe, Mr. Nils Muiznieks, and the European Ombudsman, Ms. Emily O'Reilly. In particular, Rafael Ribó has asked them to make proposals aimed at adopting measures to guarantee the right of all people to enjoy health services such as blood donation, in objective conditions of equality, regardless of their sexual orientation.

Rafael Ribó has also addressed the Government Administration to learn about the protocols established to donate blood and which are the exclusion criteria being such criteria either permanent or temporary.

The Catalan Ombudsman has been assigned by the Parliament of Catalonia to supervise the administration regarding the fulfilment of the rights of the LGBTI community and to fight against homophobia.

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The permanent deferral from blood donation for men who have had sexual relations with another man may be justified, having regard to the situation prevailing in the Member State concerned

Date of article: 29/04/2015

Daily News of: 29/04/2015

Country:  EUROPE

Author: Court of Justice of the European Union

Article language: en

The permanent deferral from blood donation for men who have had sexual relations with another man may be justified, having regard to the situation prevailing in the Member State concerned

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